Orti metropolitani

Perchè Orti Metropolitani.

ORTI, BALCONI e METROPOLI, sono tre diverse realtà che non sembrerebbero mai ricongiungersi. Almeno fino a non molto tempo fa e infatti coltivare nel cemento urbano di qualsiasi città planetaria è diventato di gran moda da almeno un decennio in Europa, America e resto del mondo.

 

Che senso ha un orto in balcone?

Due crisi economiche, una pandemia e la ricerca di nuovi stili di vita hanno solo accelerato un bisogno ormai inarrestabile, il bisogno di natura a portata di mano. Qui da dove siamo, Milano, ma in tutto il mondo, c’è una tensione verso l’orticoltura urbana sempre più pressante. Ecco perché abbiamo cominciato ad interessarci al tema.  Sono moltissimi gli orti cittadini o orti interstiziali, spesso dati dal comune in affitto mentre per l’orticoltura da balcone, terrazzo e perché no tetto, c’è ancora molto da fare soprattutto a livello culturale.  Dall’esterno l’orto si sta lentamente ma inesorabilmente spostando dentro casa. Il luogo naturale nel quale potersi regalare qualche soddisfazione a livello di coltura casalinga è il balcone, il terrazzo o il giardino. Si tratta di un ambiente spesso sotto-utilizzato o dedicato alla sola floricoltura.  Ma l’orto in ambienti domestici regala notevoli soddisfazioni, indipendentemente dalle superfici in cui si sviluppa: un piccolo balcone, un più spazioso terrazzo fino ad un grande giardino.

Un piacevole relax ed una autoreferente gratificazione sono il frutto di un impegno che si trasforma molto frequentemente in una nuova passione.

 

Quanto è produttivo un orto in balcone?

Un balcone di soli 5 metri quadrati, ben attrezzato può garantire fino a 30-40 kg di verdura l’anno, anche se il nostro progetto nasce dalla passione per la sostenibilità. D’altra parte ci inseriamo in un trend che in Italia e non solo è partito parecchio tempo fa. Dobbiamo rivedere il nostro approccio agli spazi esterni perché é necessario cambiare il senso del vivere in città, in particolare ridando vita ai nostri balconi che spesso sono semplicemente dimenticati.

Non solo Italia!

Ma questa è solo l’Italia, il movimento dei coltivatori metropolitani corre molto più in là. Le ricerche sulla rete che, non solo a partire dalla pandemia Covid 19 ma ben prima, riguardano attività legate all’orto in casa sono in continua crescita in tutti i Paesi in cui il tema del benessere ha una rilevanza importante per la serenità della persona. Ogni anno le superfici orticole nei balconi delle nostre città aumentano sull’anno precedente e dunque l’impatto va  ben oltre la sola piacevolezza dell'orto in sé. Senza essere troppo sognatori si potrebbe immaginare che un giorno quanto meno una parte delle verdure che mangiamo non debbano più fare migliaia di kilometri per arrivare sulle nostre tavole ma possano in parte essere prodotte “a passo zero”:  più o meno la distanza che c’è tra la cucina e il balcone di casa.

In molte metropoli le colture orticole sono arrivate ai tetti con progetti sempre più interessanti. L’idea è rendere le nostre città sempre più edibili. A Bruxelles ad esempio c’è una grande community di coltivatori cittadini, e fin dal 1998 un network di “maestri del composter” organizzati nell’associazione Worms. Ogni anno a Bruxelles si creano 15 nuove composterie per garantire a partire dall’umido in avanzo, ottimi fertilizzanti naturali da reimmettere nei nostri orti in terrazzo.

 

Il nostro obiettivo: tra coltura e cultura

Ci proponiamo di lavorare nella primaria direzione di individuare le modalità migliori per garantire una buona produzione anche sul balcone di casa. Siamo partiti come un gruppo di amici, valutando quanto in rete si può reperire  per una coltivazione orticola da balcone e dopo avere fatto i nostri primi fallimentari esperimenti abbiamo pensato che sono molti i punti migliorabili rispetto ai materiali proposti. Cercheremo dunque di capire come migliorare le nostre coltivazioni sul balcone in termini di:

  • Sostenibilità
  • Riciclo
  • Praticità
  • Produttività
  • Eleganza
  • Impegno
  • Sporcabilità

Per fare tutto questo ci siamo divisi i compiti e ciascuno è partito con una coltivazione a sé confrontandoci di volta in volta sui risultati e sulle attività per migliorare quanto attualmente in commercio. Abbiamo anche esplorato diversi contenitori con l'obiettivo di creare il nostro a partire da materiale di riciclo, come primaria istanza.

Il nostro obiettivo è realizzare un orto da balcone sostenibile a partire dalla ricerca dei materiali, che coniughi bellezza, praticità e produttività. Una sfida complicata ma esaltante.

Un progetto internazionale

La convergenza di temperature, esposizione alla luce ed umidità vanno ben oltre la mera identità nazionale che può invece registrare anche abissali differenze climatiche tra città situate nello stesso Paese, ma a migliaia di chilometri tra loro in longitudine. Insieme al nostro orto daremo anche suggerimenti legati a:

  • come migliorare la produzione orticola in terrazzo
  • quali piante piantare
  • che terriccio usare
  • come progettare l'orto sul balcone ecc...

Il nostro obiettivo, tra gli altri, é rendere l'orto sul balcone un'attività facile da praticare.

Improvvisare è bello e ha un suo fascino, ma l’orto è una passione in forte evoluzione anche tecnologica e che interagisce con il resto dell’appartamento: vasi sempre più sofisticati ed eleganti, terriccio adeguato, semi antichi, sistemi di irrigazione autonomi, possono non essere solo un hobby ma un punto di arrivo per cambiare l’approccio al consumo soprattutto in Italia dove il clima in molte parti dell’anno è perfetto. D’altra parte la cultura orticola è molto sviluppata nei paesi del nord Europa e ovunque vi sia un reale interesse e attenzione al pianeta e al benessere della persona. Noi abbiamo individuato queste caratteristiche nel nostro target che abbiamo chiamato House Farmer. Ed ecco il nome della società, The House Farmer.

Chi è davvero un House Farmer?

A chi intendiamo rivolgerci? Abbiamo pensato a tutti coloro che già da ora coltivano il loro orto sul balcone e a chi si avvicinerà a questo tipo di coltivazione nel futuro. Abbiamo anche pensato di dargli un nome: House Farmer. Ma chi è un housefarmer per noi? L’orticoltore metropolitano, nel terzo decennio del ventunesimo secolo, è un soggetto che non disprezza affatto l’uso delle tecnologie anche nella più banale forma di coltivazione e che desidera ottimizzare il suo impegno ed il risultato finale.  E’ inoltre orgoglioso di essere coinvolto nell’ingranaggio della biodiversità, dell’economia “green” e circolare, alla cui realizzazione intende contribuire con un minor consumo di anidride carbonica, è attento a un’alimentazione corretta e all’utilizzo di materiali eco sostenibili e riciclabili, in particolare nella costruzione del suo orto domestico. Ogni tanto il nostro House Farmer fa un pensiero rivolto alle api e attraverso il suo orto  offre loro un riparo dove poter svolgere anche città il loro prezioso lavoro.

Il nostro housefarmer è qualcuno che può fare la differenza.

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