#ioenonna6 - Altre insalate da vaso
Anche quando era anziana nonna coltivava di fianco a casa. Lo faceva in vaso perché era più comodo e le faceva male la schiena per andare nell'orto. Ecco un elenco elaborato di quelle colture che sono riuscita a far crescere a Milano iniziando dai suoi consigli per arrivare alla mia diretta esperienza. Innanzitutto come già accennato in altri post é ormai un bel pezzo che il terriccio me lo faccio io. Mi faccio spedire il cocco secco (é incredibile quanto si gonfia una volta unito all'acqua e quanto poco pesa quando lo devo spostare) aggiungo direttamente nel mio contenitore acqua, perlite, sassolini e per mantenere lo spazio ed evitare il collasso del terriccio su se stesso. Aggiungo anche una parte per dieci di hummus di lombrico e una volta fatta la dovuta miscela (a me piace impastare il terriccio a mani nude...) il terriccio, di ottima qualità, é bell'e pronto spendendo davvero pochissimo.
Ecco le insalate che coltivo.
Ravanelli
Il vantaggio dei ravanelli é che sono facili da coltivare e poi maturano in fretta, basti pensare che in un mese passano dal seme alla tavola. Praticamente a partire dai primi di marzo piantando due semi ogni due settimane si possono avere ravanelli per tutta l'estate. Fico no? Le varietà le ho scoperte girando per la rete e sono: la Saxa è (il ravanello tipico rosso e tondo), la Mirabeau è lunga, ha la punta bianca ed è ottima da affettare, poi abbiamo la Bright Lights che produce ravanelli multicolore gialli, viola e rossi. Come info di massima: i semi si posano a 1 cm di profondità e a 3 cm di distanza, crescono bene ovunque nelle cassette, sui davanzali, nelle ceste appese e anche in vasi più larghi. Baci al ravanello!
Spinaci
Mi sono innamorata degli spinaci quando braccio di ferro schiacciando la scatola se li mangiava al volo. Poi vabbé... per nonna facevano benissimo e a me piacevano. Ora li mangio crudi in insalata, quando sono giovani, o cotti, quando sono più maturi. Insomma vanno bene sempre e poi crescono in qualsiasi contenitore, ma quelli piccoli sono più adatti da mangiare crudi. Si possono seminare da fine febbraio a fine aprile per poterli consumare a maggio e giugno, e si possono seminare da luglio ad agosto per poterli consumare da fine settembre a novembre inoltrato. Anche in questo caso i semi si posano a 3 cm di profondità, d'estate meglio metterli a mezz'ombra mentre quando arriva la stagione più fredda vanno spostati in pieno sole. Faccio un piccolo inciso perché sembra poca cosa ma poter spostare il piccolo orto su ruote che mi sono fatta garantisce pulizia e migliore produttività da un lato al balcone dall'altro alle colture. Fine dell'inciso. Gli spinaci hanno bisogno di acqua come tutte le piante ma anche un po' di più. Il mio consiglio sono gli spinaci perenni che buttano foglie per mesi.
Bietole
Sono molto simili agli spinaci, anche loro hanno bisogno di molta acqua e preferibilmente stanno in mezz'ombra d'estate e al sole nei periodi più freddi. Si seminano come gli spinaci e da piccole sono buone anche in insalata. Anzi ottime. Solo per chi ama l'estetica: la varietà non comune di Bright Lightse Arcobaleno fa bellissimi steli colorati.
Valerianella
Questa era forse la mia preferita. Ha molti nomi: si chiama anche Songino o Grassagallina. É molto carina perché ha la tipica forma di rosetta. Si semina da primavera ad autunno a 1 cm di profondità, attenzione che più in profondità potrebbe non germogliare. Il sapore é deciso ma gradevole, tutto sommato molto facile da coltivare sul balcone.
Germogli di girasole
Gnam. Hanno un ottimo sapore di noci che si mischia bene con la misticanza. Croccanti e pieni di elementi nutritivi. In un batter d'occhio passano dal balcone alla tavola. I semi vanno piantati poco in profondità e una volta piantati bene innaffiati. Dopo pochissimo si vedranno germogliare e sono pronti da raccogliere quando le pianticelle sono alte 1 cm e prima che compaia la seconda foglia. Si coltivano all'esterno tra primavera ed estate e per il resto dell'anno io li ho su una finestra esposta al sole.
Portulaca Olaracea
Pensavo fosse una pianta grassa e infestante e invece cresce sì spontanea nei miei vasi e mi da un tocco croccante alle insalate in inverno e in primavera. E' carina perché ha bei fiorellini bianchi a forma di stella. Mi raccomando raccogliere le foglie piccole e più tenere; si può seminare a fine estate, ma io non l’ho mai fatto perché me la sono sempre trovata spontanea tra le altre piante, perfino nei vasi delle piante grasse che si confonde come pianta grassa. Su wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Portulaca_oleracea) ho scoperto che la cultura medioevale le attribuiva un valore apotropaico (parola nuova eh?) ovvero teneva lontani gli spiriti maligni. Eh già.
Foglie di senape e Mizuna
La senape appartiene alla specie delle brassicacee o crocifere. E ce ne sono diversi tipi. Io mi sono appassionata alla Mizuna o Brassica rapa che é la variazione nipponica. È meglio consumarla quando sono piccole perché le foglie grandi sono molto piccanti. Si semina a tarda estate per raccogliere dall’inverno fino a primavera inoltrata. E' buona anche in padella. Provare per credere.
Nemici delle insalate!
Ogni giardino ha i suoi fantasmi e non è sempre rose e fiori. Animali, insetti e malattie si posso nascondere anche dietro alle foglioline più piccole. Se avessi un orto vero, combatterei contro le lumache e le limacee che escono dopo la pioggia e affamate, si fanno un bel banchetto. Le insalate sono il loro piatto preferito. Sul terrazzino in città il pericolo delle lumache e delle limacee non si presenta, perché le piante non sono a diretto contatto con la terra. Ma ci sono altri nemici acerrimi da non sottovalutare, il mio terrazzino è pieno di presenze. I più fastidiosi sono i famosi bruchi verdi, figli della falena notturna, e gli afidi conosciuti anche come i pidocchi delle piante. I bruchi si possono rimuovere manualmente, mentre gli afidi invece sono un pochino più impegnativi. Questi esserini minuscoli di colore verde, giallo, grigio, si attaccano in massa ai gambi, alle foglie, ai fiori e ai frutti. Quasi tutte le piante ne sono vittime. Vivono succhiandone la linfa e depositano sulle piante una sostanza zuccherina, chiamata Melata, che piace tanto alle formiche. Le formiche sono invece un ottimo campanello d’allarme. Se le vedete passeggiare sulle piante, sulle foglie, ai bordi dei vasi, vuol dire che c’è un’ invasione di afidi in atto. Le formiche inoltre sono utili agli afidi perché li trasportano in giro per la pianta. È dunque buona cosa prendere l’abitudine di controllare le piante sotto le foglie con una certa regolarità perprevenire se si può, la comparsa di questi ospiti indesiderati.
Non ho mai usato soluzioni chimiche per le mie piante.
Nonna usava un macerato di ortica. Lasciava macerare per una settimana le foglie di ortica (circa 250gr) in un litro d’acqua, poi filtrava e metteva tutto in uno spruzzino che mi porgeva come una coppa dorata – vai a sanare le piante – diceva. E io sparavo. Sparavo e spruzzavo macerato di ortica come se piovesse. Piovesse macerato d'ortiche... Sul terrazzino invece ho sperimentato anche soluzioni a base di sapone di Marsiglia; 10-20gr di sapone di Marsiglia puro solido o liquido diluito in un litro d’acqua. L’alcool è un altro alleato utile; 15-20gr di alcool 90gradi diluito in un litro d’acqua.
Ho letto in giro che anche gli olii essenziali possono essere una valida cura. Mai sperimentati però. Mi intriga però il tea tree oil o Melaleuca e l’olio di Neem hanno un effetto repellente sugli afidi. Basta applicarli con un batuffolo direttamente sulle foglie.
Una buona notizia! Col tempo sul mio terrazzino sono apparse le Coccinelle. Quando le ho viste la prima volta sulle foglie delle piante ho gioito come una bimba. È difficile vedere le coccinelle in città. Come le lucciole. Praticamente impossibile. Sono apparse un giorno sul mio terrazzino e mi sono accorta che erano attratte da una rosa fortemente infestata dai pidocchi.
Le coccinelle mangiano gli afidi!
Se le vedete sui vostri vasi non toccatele non uccidetele, non preoccupatevi, sono nostre alleate.
E sono bellissime da vedere, con il loro guscio rotondo e rosso macchiato a pois.
Nonna diceva che portano fortuna.
E io ci credo ancora.
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