#ioenonna3 - Dallo smog al contenitore, meno impatto sulla terra.

Città, smog e colture sul balcone

Dove stava nonna, proprio di fronte al mare, l’aria era tersa e il terreno naturalmente fertile, dunque non c’era problema di inquinamento ma, sebbene a volte ci sottraessimo a questa regola in particolare con i pomodori, nonna diceva di lavare sempre la verdura prima di mangiarla. E noi nanetti ubbidivamo.

Nelle città il problema sono le polveri sottili che si possono depositare sulle foglie e sui frutti, perché  non sempre i balconi e i terrazzini sono riparati rispetto allo smog. Nella maggior parte dei casi basta lavare accuratamente la verdura che si produce, sempre che non si abiti in un’area particolarmente inquinata ma questo purtroppo oggi vale spesso anche per territori molto lontani dalle città e in Italia lo sappiamo bene. Quando innaffio la sera mi ricordo sempre di bagnare accuratamente le foglie a pioggia in modo da eliminare eventuali  polveri accumulate.

Orto in plastica si: ma riciclata

Certo il tema dell'inquinamento é importante perché mi rendo conto che oggi più che mai é necessario sottrarre plastica alla natura, sottrarre inquinamento, sottrarre pesticidi, sottrarre alla terra sforzi che le abbiamo imposto per anni e che ora sono troppo complicati da gestire. Mi rendo conto di quanto sia difficile vivere con un bel termine che é "impatto zero". Anche per questo il mio orto é importante: cerco di usare vasi di plastica riciclata, cerco di innaffiare ottimizzando il consumo, cerco di evitare qualsiasi tipo di elemento chimico per garantire anche se in piccolo, uno scambio egualitario tra ciò che la natura da e ciò che la natura pre(te)nde. Il tema della plastica per me é abbastanza chiaro, persone più esperte di me (purtroppo non la nonna in questo caso) mi hanno spiegato che la plastica é importante e che dobbiamo riciclarla e ottimizzarla. Con questo intendo dire che il riciclo e la raccolta sono una risorsa da non sottovalutare e per la quale dobbiamo batterci facendo attenzione a non buttare la plastica dove non dovrebbe finire.

Smog e colture sul balcone

Sinceramente non penso che lo smog sia un problema per le mie coltivazioni, forse perché sono in un interno o forse perché il mio terrazzino é particolarmente esposto ai frequenti lavaggi che la pioggia naturalmente offre.  Un amico mi ha messo la pulce nell'orecchio e allora mi sono documentata ma anche i siti che normalmente frequento per avere maggiori ragguagli non hanno saputo convincermi del fatto che la mia verdura sia più inquinata di ortaggi che fanno cicli completi di trattamenti fitoterapici e che si trovano facilmente al supermercato.  Con un minimo di attenzione il problema dell'inquinamento delle nostre città é più facilmente superabile dalle colture sul balcone piuttosto che dalle intensive produzioni in vendita più o meno ovunque nella grande distribuzione.

Un vaso? No. Un contenitore? No. Un orto!

Da quando ho cominciato a produrre i miei vegetali da balcone ho provato molti tipi di contenitori. Nonna diceva che per coltivare in contenitori i vasi di terracotta sono i migliori perché sono porosi e garantiscono una maggiore areazione del substrato e conservano di più l’umidità. Ma noi stavamo al mare i vasi erano per lo più destinati a erbe aromatiche. Il grosso veniva coltivato in terra. Sul mio balcone ho sperimentato che i vasi di terra cotta  sono pesanti e delicati. Inamovibili per me che sono piccola e molto sporchevoli. I vasi in vetro-resina sono più leggeri e maneggevoli ma tendono a surriscaldare il contenuto del vaso. Le cassette di legno, essendo un materiale naturale, consentono una buona traspirazione, ma col tempo marciscono. Io uso vasi di terracotta e di plastica. Mi sono unita al progetto THE HOUSE FARMER, proprio per cercare un vaso/orto nuovo e diverso. Sostenibile e maneggevole, pratico e bello e soprattutto riciclato e riciclabile. Purtroppo non vivo solo d'aria e il  mio consumo, unito al tuo e al suo,  porta al NOSTRO consumo: un'infinità di persone che non pensano che un piccolo gesto può fare la differenza. Questo tipo di pensiero é ciò contro cui combatto perché se é vero che non é possibile non consumare é vero anche che lo si può fare in modo intelligente. L'obiettivo per tutti deve essere impattare sulla natura il meno possibile.

Un vaso, un contenitore, un orto rispettoso dell'ambiente

Un contenitore che sia rispettoso dell’ambiente ma che mantenga le caratteristiche di umidità e praticità e perché no? bellezza... ancora non sono riuscita a trovarlo. Spesso mi succede poi di partire per qualche giorno e di trovare il disastro quando torno. Piante morte o non sufficientemente idratate, in particolare d'estate quando qualche giorno di vacanza me lo concedo pure io. Quindi vorrei anche un orto che si innaffi da solo se fosse possibile.... Un orto con tutte queste caratteristiche non esiste. Anzi, io non l'ho mai trovato.

Così mi sono data disponibile a lavorare per cercare insieme qualcosa di nuovo e utile.

E da quello che ho visto ci siamo quasi.

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